Il Liquore
Il mirto? Molto più di un semplice liquore. Prodotto in Sardegna da tempi antichissimi e successivamente anche in Campania, il mirto è una vera e propria istituzione nella tradizione gastronomica della splendida regione insulare, tanto che dal 1998 è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole come Pat, Prodotto Agroalimentare Tradizionale, grazie all’impulso di un’associazione di produttori nata qualche anno prima.
Una ricetta semplice
Il mirto, in realtà, è il nome della pianta la cui macerazione delle bacche si ottiene un liquore dal colore rosso intenso e alcolicità compresa tra i 28 e i 30 gradi. È prodotto aggiungendo solo zucchero o miele alle bacche macerate in alcool e viene consumato preferibilmente freddo. Rappresenta un ottimo fine pasto e in alcune pasticcerie sarde è usato persino nella preparazione di dolci tipici, come i “gueffus”, piccoli bocconcini di pasta di mandorle passati nello zucchero semolato e avvolti come una caramella nella carta velina colorata.
La preparazione del mirto
Per la preparazione domestica del mirto è dunque necessario procurarsi bacche mature dell’omonima pianta, alcol etilico a 95°, zucchero e acqua. Dopo aver lavato, asciugato e fatto appassire per qualche giorno le bacche, bisogna sistemarle in un contenitore nel quale versare l'alcol e far macerare il tutto prima alla luce e poi in un in ambiente buio, fino a circa 40 giorni complessivi. Successivamente è necessario scolare bene le bacche, torchiandole leggermente, e filtrare il liquido. Dopo aver preparato uno sciroppo sciogliendo lo zucchero nell'acqua, bisogna unirlo con l’estratto di bacche a freddo e lasciare riposare tutto in bottiglie di vetro in base ai propri gusti.
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